Lavoro a tempo parziale: evitare le lacune previdenziali

Il lavoro a tempo parziale può avere un impatto fortemente negativo sulla rendita di vecchiaia. Ma chi si organizza per tempo va in pensione tranquillo. Ecco alcuni consigli utili.

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Lara Surber

17.08.2023

Un giovane uomo lavora seduto al computer con il suo bambino.

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1.Evitare lacune contributive nell’AVS durante un periodo di lavoro a tempo parziale
2.Cassa pensioni: attenzione alla deduzione di coordinamento
3.Colmare le lacune previdenziali con il pilastro 3a

1. Evitare lacune contributive nell’AVS durante un periodo di lavoro a tempo parziale

Solitamente, con il lavoro a tempo parziale diminuiscono le prestazioni AVS. Solo chi può dimostrare un periodo di contribuzione senza interruzioni e un reddito annuo medio di 88’200 franchi, infatti, ottiene la rendita mensile massima.

La rendita massima ammonta a 2’450 franchi al mese. Le coppie sposate ricevono al massimo 3’675 franchi. La rendita minima AVS è di 1’225 franchi. Importante: per le rendite di vecchiaia AVS, ogni anno in cui non si sono versati contributi porta a una riduzione di circa il 2,3%. 

I consigli di Comparis

  • È importante pagare in ogni caso il contributo AVS minimo annuo di 514 franchi. In questo modo si evita una riduzione della rendita.

  • È utile richiedere alla propria cassa di compensazione un estratto del conto individuale AVS. In caso di lacune contributive, si possono colmare entro cinque anni dal suo insorgere effettuando un pagamento a posteriori.

  • Chi ha bambini o si occupa di parenti bisognosi in caso di lavoro parziale può ottenere dall’AVS un accredito per compiti educativi o assistenziali.

2. Cassa pensioni: attenzione alla deduzione di coordinamento

Spesso chi lavora part-time è fortemente penalizzato nella previdenza professionale. Questo perché da un lato dal fatto il datore di lavoro è tenuto ad affiliare alla cassa pensioni (CP) solo gli impieganti con un salario annuale superiore a 22’050 franchi. Dall’altro, con la cosiddetta deduzione di coordinamento di 25’725 franchi, le prestazioni della CP sono nettamente inferiori per i gradi di occupazione ridotti.

Nel sistema svizzero dei 3 pilastri, il 1º (AVS) e il 2º (LPP) pilastro garantiscono il mantenimento del tenore di vita abituale anche dopo il pensionamento. I fornitori coordinano le prestazioni per evitare una doppia assicurazione. In altre parole, la LPP assicura solo la parte del salario per la quale non si riceverà una rendita tramite l’AVS.

La trattenuta di coordinamento ammonta sempre a 7/8 della rendita AVS massima, attualmente a 25’725 franchi. Questo importo è uguale per ogni persona assicurata. Il salario assicurato presso la LPP corrisponde quindi al salario meno 25’725 franchi.

Per legge il salario minimo assicurato LPP è di 3’675 franchi, che vengono sempre conteggiati al lavoratore, indipendentemente dall’entità della trattenuta di coordinamento – ammesso che superi la soglia d’ingresso attualmente fissata a 22’050 franchi.

I consigli di Comparis

  • Conviene scegliere datori di lavoro con casse pensioni che ammettono una deduzione di coordinamento ridotta. Le casse pensioni più grandi applicano spesso una trattenuta di coordinamento proporzionale al grado di occupazione. Per un grado di occupazione del 50% è quindi prevista una deduzione di coordinamento di 11’025 franchi.

  • È bene quindi cercare di concentrare tutti i redditi parziali su un’unica cassa pensioni. In questo modo la deduzione di coordinamento viene calcolata solo una volta.Se i salari sommati superano l’importo minimo, si può far assicurare volontariamente il reddito complessivo. 

  • Se ciò non è possibile conviene affiliarsi alla Fondazione istituto collettore LPP. Anche se non offre prestazioni particolarmente interessanti, è sempre meglio che rinunciare ai contributi previdenziali del datore di lavoro.

3. Colmare le lacune previdenziali con il pilastro 3a

Per colmare un’eventuale lacuna previdenziale si può contribuire al pilastro 3a. Il requisito per effettuare versamenti nel pilastro 3a è un reddito soggetto all’AVS.

L’importo massimo annuale dipende dall’affiliazione o meno a una cassa pensioni: chi lavora part-time ed è iscritto a una cassa pensioni può versare fino a 7’056 franchi all’anno. Per chi non è affiliato a una cassa pensioni, invece, il limite è fissato al 20% del reddito lordo – che però può ammontare a massimo 35’280 franchi. 

I consigli di Comparis

  • Cominciate il prima possibile a contribuire al 3º pilastro. Per i lavoratori senza cassa pensioni, il terzo pilastro vincolato dovrebbe essere parte integrante della previdenza per la vecchiaia.

  • Oltre ai classici conti del pilastro 3a con interessi c’è un gran numero di prodotti previdenziali 3a come i fondi del pilastro 3a, la previdenza in titoli e le soluzioni previdenziali digitali. La consulenza di un esperto indipendente in materia previdenziale

Informarsi e richiedere una consulenza

Buono a sapersi: in questa forma previdenziale, il datore di lavoro non versa alcun contributo. Gli importi versati nel pilastro 3a, comunque, si possono detrarre dal reddito imponibile. Si può accedere all’avere nel pilastro 3a solo a partire da cinque anni prima del pensionamento ordinario. Un prelievo anticipato del pilastro 3a è possibile esclusivamente in determinati casi eccezionali.

Articolo pubblicato per la prima volta in data 14.05.2019

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