Cambiare e disdire l’assicurazione complementare
Nell’ambito dell’assicurazione complementare, le casse malati possono decidere liberamente le condizioni d’assicurazione, come ad esempio il termine di disdetta. Prima di disdire la propria polizza o cambiare compagnia conviene quindi fare attenzione ad alcuni punti: Comparis spiega quelli più importanti.
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Info generali sulla disdetta dell’assicurazione complementare
Chi vuole cambiare assicurazione complementare, prima di dare la disdetta dovrebbe già aver stipulato una nuova assicurazione complementare, altrimenti rischia di rimanere senza protezione assicurativa.
Il termine di disdetta ordinario è di almeno 3 mesi. A seconda della cassa malati e dell’assicurazione complementare può essere anche più lungo. È quindi importante informarsi per tempo sul termine di disdetta e la durata di contratto delle casse malati.
La disdetta va sempre inviata alla compagnia assicurativa per raccomandata.
Non fa fede il timbro postale, ma la data in cui l’assicuratore riceve la disdetta.
Termine di disdetta delle assicurazioni complementari
Le condizioni variamo a seconda del prodotto assicurativo complementare. È quindi importante verificare sempre le condizioni assicurative generali e quelle supplementari.
Cassa malati | Durata minima del contratto | Termine di disdetta |
---|---|---|
Agrisano | 1 anno | 3 mesi, alla fine dell’anno civile |
Aquilana | 1 anno | 3 mesi, alla fine dell’anno civile |
Assura | 3 anni | 3 mesi, alla fine dell’anno civile |
Atupri | 1 anno | 3 mesi, alla fine dell’anno civile |
Concordia | 1 anno | 3 mesi, alla fine dell’anno civile |
CSS | a seconda della polizza assicurativa | 3 mesi, alla fine dell’anno civile |
EGK-Cassa della salute | 1 anno | 3 mesi, alla fine dell’anno civile |
Galenos | 6 mesi | 3 mesi, alla fine di giugno o alla fine dell'anno civile |
Groupe Mutuel (Avenir, Easy Sana, Mutuel Assurance, Philos) | in genere 3 anni | in genere 6 mesi, alla fine dell’anno civile |
Helsana | 1 anno | 3 mesi, alla fine dell’anno civile |
Klug | 1 anno | 3 mesi, alla fine dell’anno civile |
KPT | 1 anno | 3 mesi, alla fine dell’anno civile |
ÖKK / KV Flachland | 1 anno | 3 mesi, alla fine dell’anno civile |
Sanitas | 1 anno | 3 mesi, alla fine dell’anno civile |
Sodalis | 1 anno | 3 mesi, alla fine dell’anno civile |
Sumiswalder KK | 1 anno | 3 mesi, alla fine dell’anno civile |
Swica / Provita | 1 anno | 3 mesi, alla fine dell’anno civile |
Sympany (Kolping, Moove, Vivao) | 1 anno | 3 mesi, alla fine dell’anno civile |
Gruppo Visana (Sana24, Visana, Vivacare) | 1 anno | 3 mesi, alla fine dell’anno civile |
Quando posso disdire l’assicurazione complementare?
Il termine di disdetta non varia soltanto a seconda della cassa malati ma anche dalla tipologia e dal motivo della disdetta. Si fa distinzione tra i seguenti tipi di disdetta:
Disdetta ordinaria delle assicurazioni complementari
Secondo la legge sul contratto d’assicurazione (LCA), nell’ambito dell’assicurazione complementare le casse malati possono decidere liberamente il termine di disdetta. Di solito è di 3 mesi, quindi a fine settembre. Alcune assicurazioni complementari hanno tuttavia una durata minima pluriennale e un termine di disdetta di sei mesi. Nelle condizioni generali d’assicurazione si trovano tutte le informazioni sui termini di disdetta. Conviene quindi verificare per tempo entro quando la cassa malati deve ricevere la lettera di disdetta.
Disdetta della cassa malati in caso di aumento dei premi
Se la cassa malati aumenta i premi all’inizio dell’anno civile, si può dare la disdetta con breve preavviso. Con alcune compagnie si ha tempo fino a fine anno per inviare la disdetta per iscritto, con altre solo entro fine novembre o entro un mese dalla comunicazione della variazione del premio. In generale valgono le condizioni assicurative dell’assicurazione complementare (per es. un mese dalla comunicazione o entro la fine dell’anno).
Se si hanno diverse assicurazioni complementari presso un’unica cassa malati – per esempio un’assicurazione complementare ambulatoriale e una ospedaliera – le condizioni variano a seconda della compagnia. Con alcune casse malati si può disdire solo l’assicurazione soggetta al cambiamento del premio, con altre invece si possono disdire tutte le polizze complementari.
Possibili motivi per una disdetta straordinaria in caso di aumento dei premi:
Passaggio a una fascia di età superiore.
Revoca dello sconto collettivo per l’assicurazione complementare.
Disdetta in caso di sinistro
Secondo la legge sul contratto d’assicurazione (LCA), la persona assicurata può recedere per iscritto da una determinata parte del contratto di assicurazione complementare in seguito a ogni sinistro per cui l’assicuratore ha fornito prestazioni durante il periodo a partire dal pagamento oppure da quando la persona assicurata è venuta a conoscenza del rimborso della prestazione. I termini variano a seconda della cassa malati e il premio va pagato entro la fine del contratto.
Dal 2022, in caso di sinistro il diritto di recesso ordinario è prerogativa esclusiva dell’assicurato. In altre parole, la cassa malati non può disdire l’assicurazione complementare dopo una richiesta di prestazioni.
Disdetta in caso di trasferimento in un altro cantone
Se la cassa malati è attiva nel nuovo luogo di domicilio, si può disdire la polizza solo rispettando il termine di disdetta stabilito nel contratto di assicurazione. La situazione è diversa se la cassa malati non offre nessuna assicurazione complementare nel nuovo luogo di domicilio. In questo caso spetta alla cassa malati disdire il contratto. Non si ha quindi la certezza di ricevere un’assicurazione complementare equiparabile nel nuovo luogo di domicilio. Le singole casse malati possono decidere liberamente se accettare o meno una richiesta. Per legge, quindi, nell’ambito dell'assicurazione complementare è sempre possibile rifiutare una richiesta oppure accettarla con riserve. Spesso il rifiuto può dipendere anche da un’operazione fatta tanto tempo fa.
In caso di nuova iscrizione a un’assicurazione complementare, bisogna riempire un questionario sulla salute. Conviene chiarire con la cassa malati attuale se propone un prodotto di una cassa più grande. Così magari si può cambiare senza doversi sottoporre a un esame della salute.
Se ciò non è possibile, in caso di problemi i salute ci vuole un po’ di tenacia. È importante inviare diverse richieste, perché non tutte le casse applicano gli stessi criteri di verifica. In caso di rifiuto si può anche provare a contattare il responsabile del servizio clienti. Il medico di famiglia può anche confermare per iscritto da quanto tempo l’assicurato non soffre più di problemi di salute. Infine è sempre possibile presentare una richiesta di affiliazione con riserve: in questo caso si è assicurati, ma la cassa malati non si assume i costi legati al problema di salute già esistente.
Cambiare assicurazione complementare
Ecco i passi da seguire per cambiare assicurazione complementare:
Confrontare le offerte delle assicurazioni complementari.
Richiedere le offerte e verificare le condizioni.
Scegliere l’assicurazione complementare ideale e procedere con la richiesta.
Compilare il questionario sulla salute e rispondere in modo veritiero alle domande.
Aspettare la conferma di accettazione (verificare che non ci siano riserve o limitazioni).
Disdire l’assicurazione complementare precedente.
Altri consigli e suggerimenti
Disdire l’assicurazione complementare attuale solo quando si ha ricevuto dalla nuova cassa una conferma di accettazione senza riserve. Le assicurazioni complementari non sottostanno all’obbligo di accettazione. In molti casi la nuova assicurazione complementare si occupa della procedura di disdetta. In caso contrario, conviene disdire solo l’assicurazione di base.
Con le assicurazioni complementari si possono stipulare contratti pluriennali, che spesso permettono di risparmiare. Al contempo, però, può essere difficile passare a una nuova compagnia assicurativa.
Per le richieste di assicurazioni complementari le casse malati possono presentare riserve a tempo determinato o indeterminato, se ritengono che il richiedente sia un «cattivo rischio» dal punto di vista sanitario. In questo caso l’assicurato non ha diritto alle prestazioni assicurative per il trattamento della malattia indicata nella riserva.
Quando si effettua la richiesta di assicurazione, bisogna rispondere alle domande sullo stato di salute in modo veritiero e completo. In caso contrario, le casse malati hanno diritto a presentare riserve anche in un secondo momento.
Se l’assicurazione modifica la data di inizio del contratto, non è necessario rispondere di nuovo a tutte le domande sullo stato di salute. Per questo motivo conviene richiedere un’assicurazione complementare per tempo.