5 consigli per la previdenza quando si mette su famiglia

Le giovani famiglie hanno tante cose a cui pensare. Comparis ha raccolto tutte le informazioni più importanti sulla previdenza per dare ai neogenitori la possibilità di dedicarsi con serenità alle cose belle della vita familiare.

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Leo Hug

25.03.2022

5 consigli per la previdenza quando si mette su famiglia

iStock / AleksandarNakic

1.Assicurare i figli già prima della nascita
2.Non dimenticare il rischio d’invalidità
3.Ridurre al minimo le lacune previdenziali
4.Programmare la situazione finanziaria per il congedo maternità
5.Proteggere la famiglia in caso di eventi imprevisti
6.Consulenza previdenziale per le famiglie

1. Assicurare i figli già prima della nascita

Anche il neonato deve avere un’assicurazione malattia, che va stipulata entro tre mesi dalla nascita. Ma si può assicurare il proprio figlio anche prima che venga alla luce. Una volta nato il bambino, poi, basta comunicare nome e data di nascita. Il vantaggio è che la maggior parte delle assicurazioni complementari si possono stipulare prima della nascita, quindi senza il controllo dello stato di salute.

Per la scelta dell’assicurazione di base valgono le stesse regole che si applicano per gli adulti. Si può scegliere liberamente compagnia assicurativa e cambiarla alla fine di ogni anno civile. Anche qui, dunque, confrontare conviene: le prestazioni dell’assicurazione di base sono infatti le stesse per tutte le casse. I premi, invece, possono essere anche molto diversi.

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2. Non dimenticare il rischio d’invalidità

Attenzione: l’invalidità di un figlio può comportare costi elevati. L’assicurazione per l’invalidità prevista dalla legge copre solo il minimo vitale, e solo dal compimento del 18° anno di età. Può quindi essere utile stipulare un’assicurazione d’invalidità per bambini. Vale la pena di considerare questa possibilità già prima della nascita, senza dimenticarsi di controllare che il prodotto copra anche in caso di un’invalidità a seguito di una malattia, molto più frequente dell’invalidità a seguito di infortuni.

3. Ridurre al minimo le lacune previdenziali

Un passaggio al lavoro part-time lascia certamente più tempo per la famiglia e attualmente non causa gravi problemi finanziari, ma attenzione: ciò ha conseguenze dirette sulla previdenza vecchiaia. Con un lavoro a tempo parziale diminuisce l’avere di vecchiaia, e di conseguenza anche la pensione. Grazie al calcolatore previdenziale di Comparis è possibile calcolare l’entità di un’eventuale lacuna previdenziale.

Ad ogni modo, queste perdite finanziarie si possono evitare. Un’opzione è il riscatto nella cassa pensioni. L’importo versato si può anche detrarre al 100% nella dichiarazione delle imposte.

Un’altra opzione è il pilastro 3a, che permette non solo di risparmiare per la vecchiaia, ma anche di proteggersi in caso di incapacità al guadagno e di decesso.

Se poi uno dei due genitori abbandona del tutto l’attività lavorativa, le conseguenze possono essere più gravi. Nella vecchiaia, in caso di invalidità o decesso si percepiscono infatti solo le prestazioni del 1º pilastro, ad esempio sotto forma di rendita AVS o AI. L’unico modo per ridurre questo impatto è un eventuale capitale di libero passaggio nel 2º pilastro accumulato al momento del ritiro dalla vita professionale.

Dal punto di vista della previdenza per la vecchiaia conviene sicuramente ricominciare a lavorare. Il capitale di libero passaggio viene poi versato nella cassa pensione del nuovo datore di lavoro. Per il momento è importante verificare e in caso adeguare la situazione assicurativa.

4. Programmare la situazione finanziaria per il congedo maternità

Per chi al momento della nascita del figlio ha un contratto da dipendente, il congedo maternità non ha effetti sulla previdenza professionale. Grazie alla legge sulle indennità di perdita di guadagno (LIPG) o all’indennità di maternità (IM) si ottiene infatti un salario sostitutivo. Le lavoratrici dipendenti, poi, rimangono assicurate con il 2º pilastro e possono contare sulle prestazioni della cassa pensione. I figli sono coassicurati tramite l’AVS/AI e la cassa pensione dei genitori.

Chi vuole un congedo di maternità più lungo e non retribuito deve prendere provvedimenti. Se il periodo di congedo non retribuito dura di più oppure in caso di dimissioni o licenziamento è necessario iscriversi presso l’Istituto delle assicurazioni sociali (IAS) del proprio cantone come persona che non svolge un’attività lucrativa. Conviene poi domandare al proprio datore di lavoro o direttamente alla cassa pensione se è possibile continuare a rimanere affiliati presso la stessa cassa anche durante il congedo non retribuito. In questo modo si mantiene la protezione del rischio. Importante: senza reddito da lavoro non si possono versare contributi nel pilastro 3a.

5. Proteggere la famiglia in caso di eventi imprevisti

In una famiglia cambia la divisione del lavoro. Spesso uno dei genitori passa a un impiego part-time o abbandona completamente la vita lavorativa per dedicarsi alla famiglia. Conviene perciò essere previdenti: in caso di incapacità al guadagno o di decesso, infatti, potrebbe venir meno il reddito da attività lucrativa.

Previdenza per coppie sposate

Nelle coppie sposate, i superstiti (ovvero coniuge e figli) sono assicurati in caso di decesso del coniuge che svolge un’attività lavorativa. Tramite l’AVS, il partner rimasto in vita riceve una rendita per superstiti, e ai figli spetta una pensione d’invalidità o una rendita per orfani. Inoltre, sia coniugi che figli usufruiscono di prestazioni della cassa pensione del deceduto sotto forma di rendita o di liquidazione in capitale una tantum.

Previdenza per coppie non sposate

Per le coppie in concubinato, la situazione è più complessa. Nell’AVS, infatti, sono contemplate esclusivamente prestazioni per i coniugi superstiti. Spetta quindi alle casse pensione decidere se versare al partner convivente e ai figli in comune una rendita o un capitale garantito in caso di decesso. Bisogna quindi chiarire per tempo le esigenze economiche della famiglia e in che modo salvaguardarle qualora a uno dei partner dovesse capitare qualcosa. Inoltre, un cambiamento della situazione personale ha spesso conseguenze economiche: ad esempio se si dovesse ricorrere a un aiuto esterno per la custodia dei figli.

Previdenza per genitori single

Nelle famiglie monoparentali spesso è più difficile avere una copertura assicurativa sufficiente e allo stesso tempo risparmiare per la vecchiaia. Per avere una maggiore sicurezza si può definire un accurato piano previdenziale che includa il tipo e l’ammontare degli investimenti necessari. Vanno però inseriti anche rischi come invalidità o decesso.

Consulenza previdenziale per le famiglie

Il tema della previdenza per la vecchiaia è complesso e spesso manca il tempo per approfondire tutti i dettagli. Allora perché non approfittare della consulenza del nostro servizio partner Optimatis? I nostri esperti contano su una solida esperienza e dispongono di tutte le informazioni necessarie. Conviene quindi richiedere subito una consulenza senza impegno.

Articolo pubblicato per la prima volta in data 24.09.2020

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