CREDITO PRIVATO

Quando conviene rifinanziare un credito?

I motivi per rinegoziare un credito possono essere tanti. La vostra situazione è cambiata? Sul mercato ci sono nuove offerte o avete bisogno di ulteriori mezzi finanziari?

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02.05.2023

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1.Che cos’è la rinegoziazione di un credito?
2.I vantaggi del rifinanziamento di un credito
3.Gli svantaggi del rifinanziamento di un credito
4.FAQ – Le domande più frequenti sulla rinegoziazione del credito

1. Che cos’è la rinegoziazione di un credito?

Con rinegoziazione di un credito s’intende che il nuovo creditore salda il credito ancora in sospeso del vecchio creditore mediante la stipula del nuovo contratto. In questo modo si conclude il contratto con il vecchio creditore.

Uno dei motivi più frequenti per un’eventuale rinegoziazione sono i costi di interesse più bassi. Ma ci sono diversi altri motivi per un rifinanziamento del credito, ad esempio:

  • ridurre i costi mensili optando per una durata più lunga;

  • riunire più crediti;

  • aumentare un credito;

  • riscattare (elevati) debiti delle carte di credito.

Qui si trovano tutte le informazioni sui motivi più frequenti della richiesta di credito.

Importante: ogni creditore applica le proprie condizioni per la concessione di un credito. Presso quale banca e a quali condizioni (tassi) viene concesso il credito, dipende dalla situazione personale.

2. I vantaggi del rifinanziamento di un credito

In base alla legislazione svizzera (LCC) è possibile restituire in qualsiasi momento un importo superiore alla rata mensile concordata. In questo caso si parla di pagamento straordinario o ammortamento straordinario. Con ammortamenti straordinari o un riscatto anticipato dell’intero importo del credito si risparmiano le spese degli interessi per il periodo non sfruttato.

Scegliendo invece di rifinanziare il credito con un nuovo istituto, si possono ottenere vantaggi sulle condizioni. Un rifinanziamento, poi, consente di rinegoziare l’importo e la durata del credito.

A seconda dei casi è possibile aumentare a piacimento l’importo del credito e modificare anche le condizioni.

In fin dei conti un rifinanziamento è anche un modo per prolungare la durata del contratto e quindi diminuire la rata mensile, anche se il credito diventa più costoso. Un’estensione della durata conviene soprattutto se sono state concordate spese mensili troppo elevate e c’è un rischio di ritardi nei pagamenti.

Importante: un eventuale ritardo nei pagamenti non è l’unico fattore ad avere un impatto negativo sulla solvibilità. Anche un accordo con l’offerente sull’estinzione del credito ha conseguenze negative sulla valutazione del rischio, in particolare un’iscrizione nella ZEK con codice 04. Se non è possibile rimborsare il credito come concordato, viene stipulato un accordo di estinzione del credito. In questi casi, è necessario verificare per tempo la possibilità di rifinanziamento.

Il consiglio di Comparis

Gli intermediari del credito come Credaris possono aiutarvi a capire qual è il modo migliore per procedere in base alla vostra situazione personale.

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3. Gli svantaggi del rifinanziamento di un credito

L’assicurazione di debito residuo è legata al contratto di credito. Pertanto, con il rifinanziamento inizia un nuovo periodo di carenza. Per il periodo di carenza definito nelle condizioni assicurative viene quindi meno la protezione assicurativa, anche se un credito in essere viene rinegoziato con lo stesso istituto.

Una successiva richiesta di credito potrebbe essere respinta. In questo caso il rifiuto viene poi inserito tra i dati della ZEK accessibili a tutti gli istituti finanziari, con possibili ripercussioni negative su un ulteriore tentativo di rinegoziazione. Le condizioni e i criteri applicati dagli offerenti per l’autorizzazione sono diversi e complessi. Pertanto, anche un tentativo di rifinanziamento o aumento del credito può portare a un rifiuto.

4. FAQ – Le domande più frequenti sulla rinegoziazione del credito

Per un rifinanziamento bisogna innanzitutto presentare la richiesta di un nuovo credito, che deve essere poi approvata. La procedura è sostanzialmente la stessa della prima richiesta di credito. In caso di portabilità, a occuparsi delle pratiche per il rifinanziamento è il nuovo offerente, che poi una volta firmato il nuovo contratto versa al precedente creditore l’importo del credito residuo. Il debito legato al contratto precedente è quindi saldato e il contratto viene estinto.

In base alla legge sul credito al consumo (LCC), i contratti di credito si possono estinguere anticipatamente in qualsiasi momento. Basta restituire in anticipo l’importo ancora da pagare. La stessa legge consente anche di trasferire in qualsiasi momento un credito su un’altra banca. L’offerente non può addebitare interessi per la durata del credito non sfruttata.

Per un rifinanziamento vengono verificate capacità creditizia e solvibilità, proprio come quando si richiede un nuovo credito.

Un cambiamento della situazione economica o di vita può significare migliori condizioni per un nuovo credito. Se nel corso della durata del credito si verificano eventi che peggiorano la solvibilità o la valutazione del rischio da parte dell’offerente, non è sicuro che il cliente potrà ottenere un nuovo credito.

Gli intermediari come Credaris vi aiutano a fare una valutazione realistica delle vostre possibilità.

Un istituto finanziario non può addebitare costi per la rinegoziazione di crediti al consumo.

Un’eccezione sono le spese amministrative:

  • Le spese amministrative per il rifinanziamento variano in base al lavoro necessario, arrivando anche a 200 franchi.

  • A seconda dell’istituto di credito, per il conteggio finale bisogna versare una commissione che va da 20 a 150 franchi.

Per il rifinanziamento di crediti non contemplati dalla legge sul credito al consumo, l’offerente può addebitare le commissioni specifiche previste dalla normativa. La gran parte degli istituti di credito, però, rinuncia a questa differenziazione e addebita semplicemente le tasse amministrative.

Una volta ricevuta la conferma del nuovo credito, il nuovo offerente ha bisogno della fattura finale del credito in essere, dove è indicato l’importo ancora da pagare per estinguere il contratto. Che si tratti di un nuovo credito o del rifinanziamento di un credito in essere, le fasi successive sono le stesse.

Per un rifinanziamento, di solito bisogna avere l’ultimo saldo o un conteggio finale del credito in essere. Questi documenti si possono richiedere direttamente all’istituto di credito o tramite tool online. Il vecchio offerente può addebitare una tassa amministrativa per la stesura del conteggio finale.

Articolo pubblicato per la prima volta in data 05.01.2016

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