Rimborso dell’imposta sul valore aggiunto: consigli per gli acquisti all’estero
Dopo aver fatto acquisti in Germania e in altri paesi limitrofi, è possibile, a determinate condizioni, richiedere il rimborso dell’imposta sul valore aggiunto. Comparis spiega cosa vale a livello legale.

28.04.2025

iStock / katatonia82
1. Che cos’è l’imposta sul valore aggiunto?
L’imposta sul valore aggiunto è un’imposta sul consumo. Si paga al momento dell’acquisto di beni e servizi e viene versata dai consumatori.
In Svizzera l’imposta sul valore aggiunto (aliquota normale) è dell’8,1%. In Germania, ad esempio, è del 19% (stato al 2025).
2. Quando posso richiedere il rimborso dell’imposta sul valore aggiunto?
Chi vuole richiedere il rimborso dell’imposta sul valore aggiunto estera deve rispettare dei termini. In alcuni paesi si applica anche un importo minimo di acquisto. Anche i singoli negozi possono richiedere un importo minimo prima di rilasciare un certificato di esportazione.
Condizioni di rimborso dei paesi confinanti
Condizione | Germania | Austria | Italia | Francia |
---|---|---|---|---|
Acquisto minimo | EUR 50.01 | EUR 75.01 | EUR 70.01 | EUR 100.01 |
Termine di esportazione | 3 mesi | 3 mesi | 3 mesi | 3 mesi |
Termine di rimborso IVA | 4 anni | 3 anni | 3 mesi | 6 mesi |
Fonte: Global Blue
Importante: non si possono sommare gli scontrini per raggiungere l’importo minimo. Inoltre, bisogna avere la residenza fissa in Svizzera.
3. Come funziona il rimborso dell’imposta sul valore aggiunto?
Acquisti
Spesso il logo blu e bianco di Global Blue indica se in un negozio è possibile effettuare acquisti esentasse. Di solito si trova all’ingresso o alla cassa.
In caso di dubbio, conviene chiedere direttamente nel negozio se offrono la possibilità di fare acquisti esentasse. Non tutti i negozi offrono questo servizio. I paesi confinanti con la Svizzera non sono tenuti per legge a concedere questa possibilità.
Richiedere il certificato di esportazione
Dopo l’acquisto si può richiedere un modulo tax-free o un certificato di esportazione alla cassa o al servizio clienti. Nel modulo bisogna inserire nome, indirizzo e numero del documento d’identità.
I dati vanno verificati attentamente. In caso di errori sul modulo non si riceve alcun rimborso. Il certificato di esportazione è valido solo con la fattura corrispondente. Se lo scontrino e il modulo non sono uniti, è necessario provvedere a farlo.
Scaricare l’autorizzazione di esportazione
Si vuole fare acquisti in Germania? In questo caso è meglio portare con sé il modulo di esportazione. Non tutti i negozi ce l’hanno a disposizione. È possibile scaricare il modulo dal sito della dogana tedesca.
Far timbrare il certificato di esportazione
Il certificato di esportazione va timbrato alla dogana del paese da cui si parte. In Germania, ad esempio, si può fare allo sportello doganale alla frontiera.
I doganieri richiedono il certificato di esportazione con la ricevuta e un documento d’identità ufficiale. A volte controllano casualmente se si ha davvero la merce con sé.
Una volta esportata la merce, la dogana non timbra più il certificato di esportazione. Quindi non si può far timbrare una settimana dopo l’acquisto se si ha già portato la merce oltre confine.
Richiedere il rimborso dell’imposta sul valore aggiunto
La dogana non rimborsa direttamente l’imposta sul valore aggiunto. Il rimborso può avvenire in diversi modi. In molti negozi di frontiera si riceve il denaro direttamente nel negozio stesso.
È sufficiente presentare il certificato di esportazione timbrato la volta successiva in cui ci si reca presso lo stesso negozio. Questa opzione è particolarmente comoda se si fanno spesso acquisti nello stesso negozio.
Alternativamente ci si può anche rivolgere a un fornitore di servizi tax-free.
Ecco come funzionano i fornitori di servizi tax-free
I fornitori di servizi tax-free si occupano del recupero dell’imposta sul valore aggiunto. Invece di dover tornare in negozio con il certificato di esportazione compilato, si può utilizzare il modulo di un fornitore di servizi tax-free.
Bisogna compilarlo e farlo timbrare in dogana, per poi inviarlo al fornitore di servizi tax-free. Una parte dell’imposta sul valore aggiunto viene poi rimborsata. Il fornitore di servizi trattiene una piccola somma a titolo di commissione.
4. Dichiarare la merce in Svizzera
Se gli acquisti all’estero superano i 150 franchi, bisogna dichiararli alla dogana svizzera e pagare l’imposta sul valore aggiunto svizzera.
La dogana calcola il valore esclusa l’imposta sul valore aggiunto estera. Se si rimane al di sotto del limite di 150 franchi, non è necessario dichiarare nulla.
Questo limite non si applica ai pacchi. Se si ordina qualcosa all’estero, si paga l’IVA svizzera già a partire da un’imposta sul valore aggiunto pari a 5 franchi.
5. È possibile richiedere il rimborso dell’imposta sul valore aggiunto sugli acquisti online?
Se si ordina online dall’UE, al momento dell’acquisto bisogna chiedere al rivenditore se rimborsa l’imposta sul valore aggiunto. Se lo fa, si occupa anche della dogana e del rimborso.
Il cliente deve solo rispedirgli la fattura con il timbro doganale. Il rivenditore emette quindi una nuova fattura senza imposta sul valore aggiunto e rimborsa l’importo pagato. La maggior parte dei rivenditori richiede una commissione per questo servizio.
Articolo pubblicato per la prima volta in data 13.10.2020