25 anni fa, Comparis lanciava il confronto online dei premi di cassa malati. Da allora si sono aggiunti molti altri confronti nei settori assicurazione auto e abbonamenti di telefonia mobile, insieme al maggiore mercato online per gli immobili e i veicoli a motore in Svizzera. Ma non solo: attorno ai settori di attività di Comparis si sono creati anche molti falsi miti. Gli esperti di Comparis ne presentano 25.
Miti sul tema cassa malati dell’esperto in sanità Felix Schneuwly
1. Non è possibile cambiare l’assicurazione malattia se si è malati o anziani
Falso! È possibile cambiare assicurazione di base indipendentemente dallo stato di salute o dall’età. La disdetta deve pervenire alla cassa malati entro l’ultimo giorno lavorativo del mese di novembre. Inoltre, bisogna aver pagato tutte le fatture in sospeso presso la vecchia cassa malati entro la fine dell’anno. La salute dell’assicurato svolge tuttavia un ruolo importante nella stipulazione di un’assicurazione complementare. Stipulare un’assicurazione complementare quando si è malati non è sempre possibile. La cassa malati può presentare riserve o rifiutare la richiesta senza motivo.
2. Con l’assicurazione di base, le casse malati generano profitti
Falso. L’assicurazione di base è un’assicurazione sociale e funziona secondo il sistema di ripartizione. Tutti i premi pagati dagli assicurati finiscono in un unico pool, con cui si coprono tutte le spese sotto forma di prestazioni.
3. Non è possibile stipulare l’assicurazione di base e l’assicurazione complementare presso casse malati differenti
Falso. Si può stipulare l’assicurazione di base e quella complementare con casse malati differenti.
4. Con una cassa malati unica i premi sarebbero più bassi
Un’ipotesi alquanto improbabile, dal momento che i costi amministrativi ammontano solo al 4,5% dei premi. Laddove fosse questo valore a essere il criterio decisivo per il livello dei premi, i costi amministrativi delle casse più grandi dovrebbero essere più bassi di quelli degli assicuratori più piccoli, e questo non è vero. Esistono grandi casse malati con costi amministrativi molto bassi e piccole casse malati con costi amministrativi elevati e viceversa.
Miti sull’assicurazione auto dell’esperta di mobilità Andrea Auer
5. In caso di riduzione delle tariffe della mia assicurazione auto, si pagano automaticamente premi più bassi
Sfortunatamente no. Proprio come per gli abbonamenti di telefonia mobile, le nuove tariffe di assicurazione auto si applicano solo ai nuovi clienti. Se un cliente esistente vuole usufruire della nuova tariffa di assicurazione auto, bisogna modificare il contratto. Solo così è possibile approfittare della tariffa più conveniente, quasi come se si fosse stipulato un nuovo contratto.
6. In caso di un danno causato da terzi, il risarcimento deve essere richiesto direttamente alla persona responsabile del danno
Falso. In questo caso, un assicurato può esercitare il cosiddetto diritto di risarcimento direttamente presso l’assicurazione obbligatoria di responsabilità civile auto del responsabile del danno. È pertanto importante annotare nel verbale d’incidente la compagnia con cui è assicurata l’auto della persona che ha causato l’incidente.
7. I costi di un’assicurazione auto online sono gli stessi di quelli di un consulente assicurativo
No. Gli offerenti definiscono prezzi diversi a seconda del canale di vendita. Spesso il consulente assicurativo non offre le stesse prestazioni di quelle disponibili online o di un consulente assicurativo indipendente. Ecco perché un confronto tra i vari canali conviene.
8. L’assicurazione obbligatoria di responsabilità civile auto è obbligatoria, ecco perché i costi sono uguali presso tutti gli offerenti
Sebbene l’assicurazione responsabilità civile auto sia obbligatoria e le rispettive prestazioni per la maggior parte regolamentate dalla legge, le differenze tra i premi sono significative. Questo ha a che fare, tra le altre cose, con i diversi costi amministrativi dei singoli offerenti.
Miti sui crediti privati dell’esperto di finanze Michael Kuhn
9. Spesso non è possibile ripagare i crediti privati
Anche questa ipotesi è falsa. La maggior parte delle persone riflette bene se e per cosa richiedere un credito e in che modo ripagarlo. Inoltre, anche le banche esaminano molto attentamente tali richieste per evitare inadempienze creditizie. Di fatto, con una percentuale dell’1 al 2%, il tasso di inadempienza creditizia in Svizzera è alquanto basso.
10. Chi assume un credito privato finisce per indebitarsi fino al collo
In termini generali questa ipotesi è errata. L’importo dei crediti concessi ammonta in media a 25’000 franchi, una somma nettamente inferiore al limite di 80’000 franchi previsto dalla legge sul credito al consumo (LCC). Inoltre, la concessione dei crediti è soggetta a norme rigorose per proteggere i beneficiari di un credito dal sovraindebitamento.
11. Chi è in lavoro ridotto non può assumere un credito privato
Falso. Un credito privato può essere richiesto anche dalle persone che sono in lavoro ridotto. A seconda dell’istituto finanziario, tuttavia, i criteri di concessione sono più rigorosi rispetto a chi lavora a regime normale. Inoltre, attualmente alcuni istituti finanziari non prevedono la concessione di crediti privati per i dipendenti di determinati settori (come ad esempio la ristorazione).
12. Sono soprattutto i giovani ad assumere un credito
Anche se ampiamente diffusa, questa ipotesi non è corretta. Il tipico beneficiario di un credito ha 37 anni, è di sesso maschile e necessita del denaro per acquistare un’auto o mobili nuovi per la sua (neo)famiglia.
Miti sull’assicurazione mobilia domestica e RC privata, e sulle ipoteche dell’esperto di assicurazioni e immobili Frédéric Papp
13. In Svizzera, la stipulazione di un’assicurazione mobilia domestica è obbligatoria
L’assicurazione mobilia domestica è facoltativa nella maggior parte dei cantoni, eccetto quattro: Nidvaldo, Vaud, Friborgo e Giura. Nei cantoni Nidvaldo e Vaud è obbligatorio assicurarsi contro i danni causati dal fuoco e dagli eventi naturali. Questa assicurazione deve essere stipulata tramite l’assicurazione contro gli incendi cantonale. Anche nei cantoni Friborgo e Giura è obbligatorio assicurarsi contro gli incendi e gli eventi naturali, ma si può scegliere liberamente l’assicuratore. Le coperture contro i furti, i danni causati dall’acqua e la rottura vetri sono facoltative anche in questi cantoni.
14. Se causo un incidente con l’auto di un amico, il danno lo paga la mia assicurazione auto
Sbagliato. L’assicurazione auto è legata a un veicolo specifico. È l’assicurazione responsabilità civile veicoli a motore dell’amico a coprire il danno causato da un’altra persona a terzi. Se tuttavia l’amico non dispone di un’assicurazione casco totale, il danno alla sua auto deve essere pagato da chi ha causato l’incidente. Tali rischi possono essere assicurati con l’assicurazione complementare «conducenti di veicoli di terzi» nell’ambito dell’assicurazione responsabilità civile privata.
15. Chi agisce per negligenza grave non è coperto dall’assicurazione responsabilità civile privata
Quando si stipula un’assicurazione responsabilità civile privata si può includere una copertura per negligenza grave. In caso di colpa grave, quindi, la compagnia assicurativa rinuncia al regresso assumendosi tutti i costi del danno causato. Ma attenzione: la copertura assicurativa non si applica in caso di danni causati, ad esempio, sotto l’influsso di alcool, droghe o altre sostanze stupefacenti o farmacologiche. La copertura non è prevista neanche in caso di eccesso di velocità.
16. L’assicurazione responsabilità civile privata copre i danni causati all’appartamento dall’affittuario
Falso. I danni che l’inquilino ha arrecato all’abitazione nel tempo, come ad esempio le pareti ingiallite a causa del fumo, non sono assicurati. L’assicurazione responsabilità civile privata non si applica neppure in caso di modifiche apportate autonomamente all’abitazione.
17. L’assicurazione mobilia domestica copre il furto di denaro contante
Non necessariamente: nel caso del cosiddetto furto semplice (ovvero senza che ci sia stata un’effrazione o un’azione violenta) il denaro in contanti non è assicurato. Inoltre, la somma assicurata in caso di effrazione e furto spesso si limita a 5’000 franchi.
18. In caso di disoccupazione, la banca può disdire l’ipoteca in qualsiasi momento
No. È vero che molti contratti ipotecari contengono questa clausola, ma se gli interessi sul credito vengono pagati puntualmente, la banca non può retrocedere da un’ipoteca a tasso fisso in corso.
Miti su previdenza e tasse dell’esperto di previdenza Leo Hug
19. Grazie al pilastro 3a, una volta pensionato potrò permettermi un viaggio intorno al mondo
Quest’affermazione vale solo per pochi: l’AVS e la rendita della cassa pensione coprono circa il 60% del reddito percepito fino al pensionamento. Per mantenere lo standard di vita abituale, però, un pensionato ha bisogno dell’80% circa. La lacuna del 20% deve essere finanziata con il pilastro 3a o altri risparmi.
20. Il prelievo del pilastro 3a può essere rimandato fino al 70º anno di età
È possibile rimandare il prelievo del pilastro 3a fino a cinque anni dopo l’età ordinaria di pensionamento. Ciò vale tuttavia solo se, durante questo periodo, la persona interessata percepisce un reddito soggetto all’AVS. In caso contrario, gli averi nel pilastro 3a devono essere prelevati al raggiungimento dell’età ordinaria di pensionamento (65 anni per gli uomini, 64 per le donne).
21. La pensione AVS non è mai soggetta a riduzione
L’importo di una pensione AVS non è garantito per sempre: i partner di una coppia non sposata, ad esempio, percepiscono una pensione AVS piena ciascuno. Se la coppia si sposa, viene applicata la limitazione della somma delle rendite per coniugi al 150%. La pensione percepita fino al matrimonio viene quindi ridotta. Al contrario, questa limitazione viene revocata in caso di decesso di uno dei coniugi.
22. Nella cassa pensione ognuno risparmia per sé
Con l’aumento dell’aspettativa di vita, oggi i pensionati ricevono in media più denaro dalla loro cassa pensione di quanto abbiano risparmiato. Tali eccedenze sono finanziate dagli assicurati che effettuano versamenti nella cassa pensione. Ciò significa che le casse si servono del patrimonio previdenziale delle persone ancora attive professionalmente. Solo in questo modo possono adempiere ai loro obblighi nei confronti delle persone pensionate. La generazione più giovane contribuisce quindi al finanziamento dei pensionati con versamenti a fondo perduto.
Miti sul mondo digitale dell’esperto in tecnologie digitali Jean-Claude Frick
23. Per gli smartphone moderni non è necessaria una custodia
Sarebbe bello, ma non è così. È vero che i produttori presentano schermi sempre più robusti e parti in vetro sempre più resistenti alla rottura, ma i cellulari moderni hanno spesso anche un lato posteriore fabbricato in vetro, per cui il rischio di rottura in caso di caduta è persino aumentato. Una buona custodia in materiale sintetico sul retro e una pellicola infrangibile sullo schermo proteggono al meglio il dispositivo, aumentandone il valore in caso di rivendita, specie dei dispositivi più costosi.
24. Chi cambia abbonamento di telefonia mobile, deve cambiare anche il numero di cellulare
No, il proprio numero può essere comodamente trasferito al nuovo provider. Sarà il nuovo operatore di telefonia mobile a occuparsi del trasferimento del numero e dell’annullamento del contratto con il vecchio provider.
25. Avere una password complessa per tutti i servizi è sufficiente
Chiaramente sarebbe più facile per tutti doversi ricordare solo una password, ma utilizzare più volte la stessa password può essere rischioso. Il motivo: in caso di un attacco hacker, i criminali avrebbero accesso a tutti i dati di una persona. Un gestore di password aiuta a utilizzare per ogni servizio una password diversa e sicura.
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