Seconda opinione (second opinion)
Un assicurato può impegnarsi a domandare al medico di fiducia della cassa malati una seconda opinione medica prima di sottoporsi a determinate operazioni. Alcune casse malati accordano in tal caso uno sconto tra il 10 e il 15% nell’ambito delle assicurazioni complementari semiprivate e private. Anche se il secondo medico consultato sconsiglia l’intervento medico in questione, la decisione spetta comunque sempre all’assicurato. Spesso i costi di una seconda opinione vengono coperti dalle casse malati tramite l’assicurazione di base.

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Operazioni per cui è prevista una seconda opinione
Asportazione dell’utero (isterectomia)
Taglio cesareo programmato
Operazione dell’alluce valgo
Impianto di protesi articolari
Endoscopia delle articolazioni
Ricostruzione dei legamenti (ginocchio, caviglia)
Operazione dei dischi intervertebrali
Asportazione della prostata
Operazione alle tonsille
Asportazione della cistifellea
Operazione della cataratta
Trapianto della cornea
Operazione delle varici
Catetere cardiaco
Sindrome da conflitto subacromiale (impingement)
Artroscopia del ginocchio (compresi interventi associali come menisco, legamenti ecc.)
A seconda della cassa malati questa lista può variare. In ogni caso, si tratta sempre di operazioni in molti casi non obbligatorie dal punto di vista medico e che possono essere effettuate a scelta in un determinato periodo di tempo. Per questo si parla di operazioni facoltative. Gli assicurati che hanno scelto un modello assicurativo con seconda opinione devono tuttavia prendere in considerazione eventuali conseguenze nel caso in cui non richiedano una seconda opinione prima dell’operazione. In genere sono tenuti a dover pagare di tasca propria il 10% dei costi dell’operazione, per un massimo di 3’000 franchi.
Esempio – Un fumatore di giovane età e corporatura magra è ricoverato in ospedale per un collasso polmonare primario (pneumotorace spontaneo). Il chirurgo toracico consultato consiglia, senza aver visto il paziente, di procedere con una endoscopia. I genitori del paziente si rivolgono al loro medico di famiglia che consiglia di aspettare e adottare per un primo tempo un approccio più conservativo. Questo esempio di un caso chiaro dal punto di vista medico, in quanto un collasso polmonare del genere viene sempre trattato all’inizio in modo conservativo, mostra l’importanza di una seconda opinione. Non stiamo parlando della possibilità di scelta del paziente, ma del fatto che la medicina di per sé offre troppe opzioni su cui quasi sempre esistono «pareri» differenti.
Richiedendo una seconda opinione non si fa quasi mai qualcosa di sbagliato, basta tuttavia tenere a mente i seguenti punti.
Il secondo esperto deve essere del tutto indipendente (un medico che esercita, conosce perfettamente gli ultimi progressi della scienza e le direttive delle varie associazioni specialistiche, meglio se non opera) e non deve sapere quale è il collega che consiglia o effettuerà l’operazione.
In altre parole, una seconda opinione ha valore soltanto se il secondo medico consultato non può trarre un vantaggio economico, ad esempio un reumatologo al posto di un ortopedico o di un esperto in cardiologia non invasiva.