Rimborso dell’IVA: 5 consigli per gli acquisti all’estero
Abiti, cosmetici, generi alimentari: all’estero molti articoli sono spesso più convenienti che in Svizzera. In questo articolo si trovano informazioni utili su cosa è bene tenere a mente quando si acquistano prodotti nei paesi confinanti.
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Che sia la Germania, l’Austria o l’Italia: per gli svizzeri fare acquisti all’estero significa risparmiare denaro. Tuttavia, se si vogliono davvero fare affari, ecco i cinque consigli di comparis.ch per farsi rimborsare l’imposta sul valore aggiunto.
Abiti, cosmetici, generi alimentari: all’estero molte cose sono più conventi che in Svizzera. I cittadini svizzeri che acquistano oltre frontiera non solo beneficiano di prezzi più convenienti, ma possono anche farsi rimborsare l’IVA per i prodotti acquistati all’estero.
Come funziona il rimborso dell’IVA?
Se si seguono i nostri consigli, il rimborso dell’IVA non potrà che andare in porto.
1. Controllare le condizioni di rimborso
Affinché la richiesta di rimborso vada a buon fine, devono essere soddisfatti determinati requisiti. Oltre ad avere residenza permanente in Svizzera, si devono soddisfare le condizioni seguenti:
Condizioni di rimborso dei paesi confinanti
Condizione | Germania | Austria | Italia | Francia |
---|---|---|---|---|
Acquisto minimo | EUR 50.01 | EUR 75.01 | EUR 154.95 | EUR 175.01 |
Termine d’esportazione | 3 mesi | 3 mesi | 3 mesi | 3 mesi |
Termine richiesta rimborso IVA | 4 anni | 3 anni | 3 mesi | 6 mesi |
Fonte: Global Blue
Per poter richiedere il rimborso ci sono quindi prima di tutto scadenze da rispettare e poi, a seconda del paese, bisogna anche raggiungere un importo di acquisto minimo. Inoltre, questo importo minimo di spesa è anche la condizione per ricevere l’autorizzazione di esportazione in un negozio.
È importante ricordarsi che non si possono cumulare gli scontrini per raggiungere l’importo di spesa minimo.
2. Chiedere l’esenzione dall’IVA
Conviene informarsi nel negozio se si può acquistare ricevendo l’esenzione dall’IVA. I paesi confinanti con la Svizzera non sono tenuti per legge a concedere questa possibilità. Spesso è il logo blu e bianco di Global Blue a indicare se il negozio aderisce al sistema di rimborso IVA, apposto in genere alla porta d’ingresso o alla cassa.
In tal caso, dopo l’acquisto si può richiedere l’autorizzazione di esportazione, o modulo tax-free, alla cassa oppure al servizio clienti. Bisogna inserire nel documento nome, indirizzo e numero del documento di identità. Questi dati vanno controllati attentamente perché il rimborso (ad esempio con Global Blue) può essere rifiutato anche se solo un piccolo dettaglio non è corretto. Il modulo che autorizza l’esportazione è valido solo insieme allo scontrino. Se non viene già fatto alla cassa, è necessario spillarli insieme a casa.
Scaricare l’autorizzazione di esportazione
Desidera acquistare qualcosa in Italia? In questo caso consigliamo di portarsi già dietro il modulo, non tutti i negozi ne hanno a sufficienza. Di solito sono disponibili alle dogane.
3. Far timbrare il certificato di esportazione
Il certificato di esportazione può essere timbrato alla dogana del paese da cui si esce e in cui si è effettuato l’acquisto. Alle dogane italiane, ad esempio, questo passaggio avviene agli appositi sportelli al confine. I doganieri richiedono il certificato di esportazione con lo scontrino e un documento identificativo ufficiale. Talvolta vengono condotte prove a campione per verificare che la merce sia effettivamente anche trasportata.
Attenzione, però, perché al momento dell’esportazione la merce deve essere nuova e non usata.
Se la merce è già stata esportata una volta, la dogana non può timbrare il certificato di esportazione a posteriori. Ad esempio, se la merce è già passata una volta oltre il confine, non è possibile far timbrare il certificato di esportazione una settimana dopo l’acquisto.
4. Dichiarare la merce in Svizzera
Quando si effettuano acquisti all’estero per un valore totale superiore a 300 franchi si deve dichiarare la merce alla dogana svizzera e pagare l'IVA svizzera. Ad essere determinante per la dogana svizzera è il valore di acquisto netto, pari quindi al valore della merce meno l’imposta sul valore aggiunto italiana. Se effettuando questo calcolo si rimane al di sotto del limite di 300 franchi, si può saltare il passaggio dello sportello doganale svizzero.
Tuttavia, questo limite non vale per la spedizione di pacchetti: chi ordina prodotti dall’estero è tenuto a pagare l’IVA svizzera già a partire da un’imposta sul valore aggiunto pari a 5 franchi.
È importante tenere presente che la quantità di determinati prodotti che possono essere introdotti senza dazi doganali è limitata. In particolare alcuni generi alimentari, bevande alcoliche e tabacco hanno quantità definite (a persona):
1 kg di carne
5 litri di bevande alcoliche fino a un volume del 18%
1 litro di bevande alcoliche oltre un volume del 18%
250 sigarette
250 g di altri prodotti di tabaccheria
Ulteriori informazioni sull’argomento sono disponibili sul sito dell’Amministrazione federale delle dogane.
5. Richiedere il rimborso dell’IVA
Il rimborso dell’IVA non avviene direttamente alla dogana. Il denaro può essere rimborsato in maniera diversa: nelle regioni di frontiera, ad esempio, spesso il rimborso avviene direttamente tramite il singolo negozio. In genere si presentano le possibilità elencate di seguito.
Dichiarazioni di esportazione ufficiali
Ditte di rimborso IVA
Refund Suisse
La soluzione più conveniente per i cittadini svizzeri è presentare il certificato di esportazione timbrato la volta successiva in cui ci si reca presso lo stesso negozio. Tuttavia, questa opzione risulta adeguata solo per chi si reca a fare acquisti sempre nello stesso negozio. Anche i servizi tax free o il metodo di Refund Suisse sono una valida alternativa.
Consiglio: se si viaggia in treno e il personale è disponibile, è possibile annunciare direttamente le merci importate. In caso contrario è possibile sdoganare la merce tramite l’app QuickZoll, scendere dal treno alla stazione di confine e dichiarare la merce per iscritto (in autonomia presso una cassetta delle dichiarazioni) oppure annunciare la merce a posteriori nell’arco di sette giorni presso un ufficio doganale durante gli orari di apertura.