Donne: attenzione alle lacune previdenziali
Rispetto agli uomini, le donne sono più esposte al rischio di povertà dopo il pensionamento. Comparis spiega perché e offre consigli per evitarlo.

05.07.2024

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1. Molte donne lavorano a tempo parziale – e questo influisce sulla previdenza
Le donne hanno spesso pensioni più basse rispetto agli uomini. Il fenomeno si chiama anche «gender pension gap». Si tratta di una conseguenza della tradizionale distribuzione del lavoro. Infatti, le donne sono meno attive professionalmente rispetto agli uomini.
Inoltre, quasi il 60% delle donne ha un grado di occupazione inferiore al 90%. Tra gli uomini, solo il 20% lavora a tempo parziale.
Da un punto di vista previdenziale lavorare a tempo parziale è comunque meglio di non lavorare. Tuttavia, la situazione previdenziale dei dipendenti a tempo parziale è di solito insufficiente. Tra i fattori principali rientrano certamente la soglia d’ingresso e l’elevata deduzione di coordinamento della cassa pensioni. Questo spiega perché spesso le persone a tempo parziale devono richiedere prestazioni complementari durante la pensione.
Cos’è la soglia d’ingresso? Per poter versare i contributi nella cassa pensioni è necessario percepire un reddito minimo annuo di 22’680 franchi. Inoltre, il reddito annuo assicurato corrisponde al reddito lordo meno la trattenuta di coordinamento di 26’460 franchi.
2. Donne: lo stipendio più basso pesa sulla pensione
In Svizzera le donne guadagnano in media il 18% in meno degli uomini. Secondo l’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo (UFU) è possibile spiegare solamente il 50% di questa differenza. Tra i fattori noti ci sono la formazione e il settore. Non esiste una spiegazione oggettiva al 45% di questo divario salariale.
In generale, con un salario più basso anche il capitale costituito tramite la previdenza obbligatoria sarà più basso. Pertanto, una soluzione di previdenza privata supplementare è importante per evitare lacune previdenziali.
3. Conseguenze di un divorzio per la previdenza per la vecchiaia
In caso di divorzio, il patrimonio generato durante il matrimonio viene generalmente suddiviso. Ciò include anche i fondi della previdenza professionale e del pilastro 3a. Pertanto, dopo un divorzio, i mezzi spesso non sono sufficienti per mantenere il tenore di vita abituale in pensione.
La separazione tra concubini è a malapena regolamentata. I concubini devono assicurarsi attivamente in caso di separazione. Ciò è importante, ad esempio, se si ha ridotto il carico di lavoro per occuparsi dei figli. Un contratto di concubinato può essere utile per fare chiarezza sui diritti di proprietà.
4. Come posso tutelarmi?
Per evitare la povertà in pensione conviene sempre fare attenzione a questi aspetti:
Informatevi al più presto sulla vostra previdenza per la vecchiaia. È importante iniziare già da giovani a costituire un capitale di previdenza.
Combinare tutti e tre i pilastri (AVS, cassa pensioni e previdenza facoltativa) è fondamentale. Cominciate a pianificare la pensione già a 40 anni con l’aiuto di un esperto.
Non raggiungete il contributo AVS minimo annuo, che attualmente è pari a 514 franchi? In questo caso è possibile versare i contributi mancanti entro cinque anni. Infatti, per ogni anno di contribuzione AVS mancante, la rendita si riduce del 2,3%.
Versate regolarmente contributi nel pilastro 3a. Questa è una delle misure più importanti contro le lacune previdenziali. Iniziate il più presto possibile, anche con importi bassi. In questo modo beneficiate dell’effetto dell’interesse composto.
Buono a sapersi: il requisito per effettuare versamenti nel pilastro 3a è un reddito soggetto all’AVS.
Occupatevi delle conseguenze a lungo termine di un impiego a tempo parziale. Potete ad esempio aumentare il grado di occupazione in modo da raggiungere il salario minimo per la cassa pensioni. È inoltre possibile continuare a svolgere la propria attività professionale anche dopo i 65 anni.
Per colmare un’eventuale lacuna nella cassa pensioni si può ricorrere a un cosiddetto riscatto. In particolare le donne che hanno ridotto o interrotto la loro attività lavorativa possono spesso versare nel 2º pilastro a titolo volontario somme di denaro piuttosto alte.
5. Rendita delle donne dopo lavoro part-time: reddito minimo grazie alle prestazioni complementari
Le prestazioni complementari sono utili nel caso in cui con la pensione non si raggiunga il minimo vitale. L’entità del minimo vitale varia a seconda della persona.
Per ottenere le prestazioni complementari, il patrimonio delle persone single non può superare i 100’000 franchi. Per le coppie sposate il limite è di 200’000 franchi.
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Articolo pubblicato per la prima volta in data 18.01.2023