Colmare le lacune previdenziali nel pilastro 3a
A partire dal 2026 si potranno effettuare riscatti nel pilastro 3a. Comparis spiega quali sono i prerequisiti e come farlo.

11.12.2024

iStock / Jacob Wackerhausen
1. Riscatti nel pilastro 3a: da quando è possibile?
A partire dal 2026 sarà possibile effettuare versamenti a posteriori nel pilastro 3a – a determinate condizioni (art. 7a OPP 3):
Sarà possibile colmare solo le lacune contributive a partire dal 2025. Il primo pagamento supplementare può quindi essere effettuato non prima del 2026.
Prima di effettuare un pagamento aggiuntivo, è necessario versare l’importo massimo per l’anno in corso. Nel 2025 il contributo massimo per i dipendenti sarà di 7’258 franchi. Per i lavoratori autonomi è di 36’288 franchi.
I riscatti sono possibili solo per dieci anni. Le lacune del 2025 potranno quindi essere colmate solo fino al 2035.
Sarà possibile effettuare versamenti aggiuntivi solo per gli anni in cui si ha percepito un reddito soggetto all’AVS. Bisogna inoltre percepire un reddito soggetto ad AVS anche nell’anno civile in cui si effettua il versamento. In caso contrario, non sarà possibile effettuare un versamento supplementare quell’anno.
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2. Quando non posso versare retroattivamente nel pilastro 3a?
In alcuni casi non è possibile versare retroattivamente nel pilastro 3a:
Se avete già effettuato un versamento a posteriori per l’anno in questione. Esempio: nel 2025 avete versato 3’000 franchi nel pilastro 3a. Avete poi effettuato un versamento retroattivo di 2’000 franchi. In seguito non sarà più possibile effettuare un ulteriore versamento e non raggiungerete l’importo massimo per il 2025.
Se avete già percepito il vostro avere del pilastro 3a come prestazione di vecchiaia.
Non è possibile colmare eventuali lacune contributive causate da un prelievo anticipato.
3. Versamenti retroattivi del pilastro 3a: a quanto possono ammontare?
Se si desidera effettuare un versamento supplementare nel pilastro 3a, ciò può avvenire al massimo fino al cosiddetto «piccolo contributo». Ciò corrisponde al contributo massimo per i lavoratori dipendenti. Lo stesso discorso vale per i lavoratori autonomi. Nel 2025 il piccolo importo ammonta a 7’258 franchi. Importante: fa stato il «piccolo contributo» dell’anno per il quale si paga in ritardo.
4. Posso dedurre dalle imposte l’importo che verso retroattivamente nel pilastro 3a?
Sì, i versamenti retroattivi nel 3° pilastro possono essere detratti dalle imposte. Vengono dedotti dal reddito imponibile – proprio come per il normale versamento nel pilastro 3a.
5. Come effettuare versamenti a posteriori nel pilastro 3a?
Dovete richiedere il pagamento supplementare per iscritto al vostro istituto del pilastro 3a (art. 7b OPP 3). La richiesta deve contenere:
Dati che devono essere indicati per iscritto:
Quanti soldi desiderate versare in totale?
Per quali anni desiderate colmare le lacune contributive?
Quanti soldi volete versare per ogni anno?
Quanti soldi avete già versato negli anni per i quali volete colmare la lacuna? È necessario fornire un’indicazione separata per ogni anno.
Conferme che dovete presentare per iscritto:
durante l’anno avete versato l’importo massimo nel pilastro 3a.
avete percepito un reddito soggetto ad AVS nell’anno della lacuna previdenziale che volete colmare.
non avete ancora effettuato alcun versamento retroattivo per l’anno per cui volete colmare la lacuna.
non avete ancora ricevuto avere del pilastro 3a come avere di vecchiaia.
6. Conviene effettuare versamenti retroattivi nel pilastro 3a?
I versamenti retroattivi nel pilastro 3a spesso sono convenienti. Infatti, è possibile detrarre l’importo versato dalle imposte e aumentare i risparmi per la vecchiaia. Tuttavia, non potete disporre liberamente del denaro depositato fino al momento del prelievo.
Articolo pubblicato per la prima volta in data 21.12.2021
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