Rooming-in: pernottamento in ospedale accanto al figlio
Il rooming-in non permette solo ai genitori di pernottare accanto al figlio, ma anche di assistere parenti stretti. Comparis descrive i vari tipi di rooming-in e spiega quali costi coprono le cassa malati.
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Rooming-in dei genitori con il neonato
Il rooming-in consente a un genitore di pernottare in ospedale accanto a suo figlio. Solitamente l’assicurazione di base non copre i costi per questa opzione. L’unica eccezione è il rooming-in della madre con il figlio neonato, ma solo nel reparto comune.
Rooming-in 24 ore su 24 dopo il parto
Dopo la nascita del bambino, le mamme passano al reparto puerperio. Nella maggior parte degli ospedali, in questi reparti viene offerto il cosiddetto rooming-in 24 ore su 24, per cui il neonato può restare giorno e notte con la madre. Il tipo di camera, poi, dipende dell’istituto e delle assicurazioni complementari sottoscritte. In genere le camere singole sono riservate a chi ha un’assicurazione complementare ospedaliera privata. Chi ha invece un’assicurazione ospedaliera semiprivata può pernottare in camera doppia. Spesso, comunque, pagando di tasca propria la differenza si può ottenere un upgrade. È consigliabile quindi informarsi sui reparti puerperio dell’ospedale desiderato.
Rooming-in per parenti stretti
Alcuni ospedali prevedono anche il rooming-in per i parenti stretti. In questi casi, i familiari possono pernottare nella stessa stanza o in una stanza d’albergo vicino al paziente.
Assicurazioni complementari per il rooming-in
Per chi vuole pernottare accanto a suo figlio o a un parente stretto in caso di malattia conviene stipulare un’assicurazione complementare. Le assicurazioni complementari ospedaliere semiprivate e private offrono un contributo per il rooming-in. Il costo rimborsato per il pernottamento è diverso in base alla cassa malati, e nella maggior parte dei casi il numero dei giorni indennizzati è limitato.