Assicurazione auto

Cabriolet: assicurazione, manutenzione e altri consigli

Le decappottabili sono più sensibili delle altre auto. Comparis spiega come prendersi cura della cabriolet, come riconoscere i danni in un’auto d’occasione prima dell’acquisto e quando interviene l’assicurazione.

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Andrea Auer

09.09.2022

Cabriolet

iStock.com / courtneyk

1.Quali sono i classici danni delle cabriolet?
2.Come risparmiare sui premi dell’assicurazione per cabriolet?
3.La cabriolet fa per me?
4.A cosa devo pensare prima di acquistare una cabriolet?
5.Qual è la corretta manutenzione per la mia decappottabile?

1. Quali sono i classici danni delle cabriolet?

Guidare una decappottabile è divertente, anche se non è molto pratica. Le decappottabili hanno bisogno di più attenzioni delle altre auto, altrimenti gli eventuali danni derivanti dalla noncuranza potrebbero costare cari. Alcuni danni sono tipici per le cabriolet, ma l’assicurazione non li copre tutti.

Improvvisamente si mette a piovere. In questo caso l’assicurazione non è tenuta a intervenire. Anche se nell’assicurazione casco parziale sono coperti i danni provocati dagli eventi naturali, questi si limitano, per quanto riguarda i danni causati dall’acqua, a inondazioni e piene.

Il nostro consiglio: con tempo molto afoso o in caso è prevista pioggia conviene non viaggiare con il tetto aperto. Quando si parcheggia l’auto è meglio proteggerla chiudendo la capote e mettendola al riparo.

La capote della cabriolet è stata tagliata? In questo caso il rimborso da parte dell’assicurazione dipende dalle circostanze. Se si tratta di un puro atto vandalico, il danno è coperto dall’assicurazione danni da parcheggio o dall’assicurazione casco totale. Tuttavia, è necessario aspettarsi un aumento del livello di bonus. L’assicurazione casco parziale in questo caso non interviene.

La cosa è del tutto diversa se invece il tetto viene sventrato e dopo si subisce un furto. La copertura furto dell’assicurazione casco parziale copre nella maggior parte dei casi anche i danni di un (tentato) furto, quindi in questo caso i danni alla capote sarebbero coperti. Per gli oggetti rubati vale la seguente regola: se gli oggetti fanno parte integrante dell’auto, interviene l’assicurazione. Se, invece, si tratta di oggetti di proprietà del conducente conviene controllare se nella polizza di assicurazione mobilia domestica è incluso il furto semplice all’esterno. 

Il nostro consiglio: la copertura «furto semplice all’esterno» copre anche gli apparecchi elettronici. La copertura per le cose trasportate richiede spesso una copertura aggiuntiva ovvero «oggetti trasportati plus».

L’auto è rimasta parcheggiata per un po’ di tempo e al ritorno sul sedile c’è un buco provocato da una sigaretta buttata via senza pensarci.

Si tratta di un danno da bruciacchiature che in genere non è coperto dall’assicurazione casco parziale. Anche per i pericoli d’incendio le condizioni generali di assicurazione prevedono un elenco limitato, ma vi sono alcuni assicuratori che li esplicitano tra i pericoli possibili. 

Il nostro consiglio: conviene chiudere il tetto quando si parcheggia il veicolo e ci si allontana.

Gli uccelli sporcano i sedili della cabriolet. Ciò che sulla carrozzeria può innervosire, sui sedili può essere ancora più disastroso: le feci degli uccelli sono spesso corrosive e si nutrono dei materiali. Un danno simile non è coperto neanche dall’assicurazione casco totale. Il problema è che non si tratta di un danno sorto improvvisamente.

Il nostro consiglio: conviene chiudere la capote appena si spegne il motore dell’auto. Sulla capote in tela o sulla vernice della carrozzeria è più facile rimuovere gli escrementi e gli odori sgradevoli rimangono fuori dal veicolo. Gli escrementi vanno eliminati appena scoperti! Se non si riescono a rimuovere completamente le macchie, conviene provare con un lavaggio approfondito a casa.

2. Come risparmiare sui premi dell’assicurazione per cabriolet?

Dato che sono in pochi a viaggiare con la cabriolet tutto l’anno, è inutile pagare l’assicurazione per dodici mesi. Oltre a confrontare le prestazioni e i premi assicurativi, si può risparmiare adottando le due seguenti soluzioni.

Targhe trasferibili

Oltre alla cabriolet si possiede un altro veicolo parcheggiato in garage? In questo caso conviene optare per le targhe trasferibili, che si possono sostituire autonomamente. In questo modo, su uno dei due veicoli si può beneficiare di forti sconti.

Sospensione

Conviene approfittare della sospensione nei mesi invernali in cui non si utilizza il veicolo. Una volta depositato le targhe, anche se si lascia il veicolo parcheggiato in garage si continua a godere della copertura casco parziale e responsabilità civile. Il premio è tuttavia sospeso durante il deposito delle targhe e sarà conteggiato al momento della reimmatricolazione in primavera.

Trovare un’assicurazione auto per cabrio

I premi e le prestazioni delle assicurazioni per cabriolet variano molto, anche se negli ultimi anni sono diventati più economici. Vale quindi la pena fare un confronto tra assicurazioni.

Confrontare le assicurazioni auto

3. La cabriolet fa per me?

Chi vuole acquistare una decapottabile dovrebbe chiedersi se è davvero l’auto giusta. La risposta dipende molto dall’uso che se ne vuole fare.

  • Se si pensa di utilizzarla per andare in vacanza, bisogna pensare che il bagagliaio è relativamente piccolo. E lo diventa ancora di più con il tetto aperto. Qual è quindi la soluzione? Viaggiare con il tetto chiuso per avere più spazio nel bagagliaio? Oppure limitare i bagagli e godersi il vento tra i capelli?

  • Chi vuole guidare la cabrio anche d’inverno dovrebbe optare per quelle dotate di tetti pieghevoli in metallo o plastica. Se si ha una capote in tela, acquistando un hard top come accessorio la cabriolet diventa davvero resistente all’inverno. Ci vuole tuttavia qualche sforzo per montarlo.

  • La capote chiusa ostacola la vista? Con una cabriolet, la visibilità è solitamente limitata, specialmente quando il tetto è chiuso. Ci si sente a proprio agio con quello che si vede? La visibilità è sufficiente per parcheggiare? Occorre assolutamente prestare attenzione a questi aspetti durante il giro di prova.

4. A cosa devo pensare prima di acquistare una cabriolet?

Chi vuole acquistare una cabrio farebbe meglio a controllare il tetto:

  • Apertura e chiusura: la prima cosa da verificare è che il tetto si possa aprire e chiudere senza problemi. Il telaio e le giunzioni devono essere privi di ruggine.

  • C’è odore di muffa? Allora l’umidità probabilmente penetra già da mesi o addirittura da anni. È probabile che il tetto abbia una perdita.

  • Pieghe o crepe? Le perdite in una capote in tela si trovano soprattutto nelle parti in cui il tessuto viene ripetutamente piegato durante la chiusura. Attenzione alle crepe e alle zone porose.

  • A filo o sbilanciato? I tetti pieghevoli rigidi hanno altri problemi. Le superfici sono solitamente impermeabili, ma a volte non tutte le parti s’incastrano in modo ottimale.

  • Morbide ed elastiche? Tra le parti dei tetti pieghevoli, ai bordi dei finestrini laterali e dei parabrezza, le guarnizioni in gomma tengono lontana l’umidità, a condizione che siano ancora morbide ed elastiche. Va pertanto controllato che non vi siano crepe o zone in cui la gomma è porosa e si sgretola.

  • Spifferi e correnti d’aria? Dove l’acqua entra dal tetto, spesso entra anche l’aria. E si sente. Occorre pertanto ascoltare attentamente i rumori del vento durante il giro di prova e prestare attenzione alle correnti d’aria in posti dove non dovrebbero essercene. Se il venditore lo permette, portare la decappottabile in un autolavaggio durante il giro di prova.

  • Attenzione alle cabriolet trascurate: se si acquista un’auto d’occasione, allora l’auto dev’essere in buono stato. Infatti, solo un tetto tenuto bene funziona anche come si deve.

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In Svizzera si possono acquistare migliaia di cabriolet d’occasione. Con Comparis è possibile confrontare tutte le offerte cabrio dei principali mercati automobilistici svizzeri. Comparis aiuta a decidere.

5. Qual è la corretta manutenzione per la mia decappottabile?

Il tetto va curato a fondo una volta all’anno, idealmente in autunno, prima che la cabrio rimanga chiusa durante l’inverno. Questa operazione si può anche fare in primavera, prima di guidare di nuovo la cabrio per la prima volta con la capote aperta. Ecco come procedere:

  • Pulire le superfici di contatto: ribaltare prima il tetto. Pulire con un panno umido tutte le superfici di contatto con il parabrezza e i finestrini laterali.

  • Pulire con l’aspiratore l’alloggiamento della capote: rimuovere foglie e polvere e tutto ciò che non dovrebbe trovarsi nell’alloggiamento usando l’aspiratore.

  • Applicare il silicone sulle guarnizioni: spruzzare un po’ di spray al silicone su un panno morbido e pulire le superfici di contatto e tutte le guarnizioni di gomma.

  • Lubrificare le giunzioni: applicare una piccola goccia d’olio sulle giunzioni e le cerniere che fissano il tetto al parabrezza. Muovere le parti per permettere all’olio di penetrare.

  • Apertura e chiusura: controllare il corretto posizionamento di viti e bulloni. Aprire e chiudere il tetto più volte. Controllare la presenza di olio in eccesso e rimuoverlo.

  • Pulire la capote e il lunotto: i puristi sostengono che non si dovrebbe mai usare l’autolavaggio – basta spazzolare e spolverare il tetto. Tutto questo va bene per le roadster storiche. A chi piace la praticità, può anche utilizzare l’autolavaggio con una moderna capote in tela. Consiglio: spesso è possibile far disattivare le spazzole superiori. Evitare l’uso di idropulitrici ad alta pressione.

  • Manutenzione delle superfici: vi sono detergenti speciali per ogni materiale. Non applicare mai un prodotto per la plastica su una capote in tela o un detergente per tessuti su una capote in vinile. È importante acquistare il prodotto giusto e seguire le istruzioni per l’uso.

  • Impermeabilizzare la capote in tela: per le cabriolet nuove, è necessario impermeabilizzare la capote in tela per la prima volta al più tardi dopo due anni, poi ogni anno. Così la superficie rimane impermeabile non solo quando piove, ma anche nell’autolavaggio.

Articolo pubblicato per la prima volta in data 26.02.2019

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