Cure in corso: posso cambiare cassa malati?
Vi state sottoponendo a cure mediche e desiderate cambiare cassa malati? È possibile, ma ci sono alcune cose da tenere a mente. Comparis spiega.
18.08.2023
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1. Cambiare cassa malati in caso di trattamento in corso: è possibile?
In linea di principio si può sempre cambiare assicurazione di base entro il termine stabilito. In altre parole, cambiare cassa malati è possibile anche in caso di malattia.
Tuttavia, in caso di debiti con la propria cassa malati non è possibile cambiare assicurazione. Fintanto che si pagano i premi e la partecipazione ai costi, è possibile cambiare cassa malati anche qualora ci si stia sottoponendo a delle cure.
Esame dello stato di salute per l’assicurazione complementare
Cambiare assicurazione complementare con un trattamento in corso è un po’ più complicato. A differenza dell’assicurazione di base, non c’è l’obbligo di affiliazione. La cassa malati può quindi rifiutare la richiesta di un’assicurazione complementare, a seconda delle risposte alle domande sullo stato di salute.
2. Cambio di cassa malati durante le cure: a cosa fare attenzione?
Vi state sottoponendo a cure mediche e desiderate cambiare cassa malati? Allora dovete fare attenzione alla data del trattamento. Le visite mediche nell’anno precedente sono coperte dalla cassa malati a cui si era affiliati in quell’anno. Ciò vale anche per le fatture emesse nel nuovo anno.
Richiedere il conteggio a fine anno
Il trattamento prosegue nel nuovo anno? Chiedete al vostro medico un conteggio alla fine dell’anno. In questo modo si riducono gli oneri amministrativi per le casse malati.
Se alla fine dell’anno non è disponibile alcun conteggio, le due casse malati suddividono le singole componenti della fattura. Lo svantaggio è che possono verificarsi ritardi nel pagamento delle prestazioni.
Avete una garanzia di assunzione dei costi presso la cassa malati? Allora non conviene cambiare assicurazione. La nuova cassa malati non deve attenersi a quanto concordato con la cassa malati precedente.
3. Trattamenti a fine anno: come funziona la partecipazione ai costi?
La partecipazione ai costi va pagata annualmente. Il contesto dei trattamenti non è rilevante in questo caso. A essere determinante per il conteggio della partecipazione ai costi è sempre la data del trattamento. Non importa quando il medico ha prescritto o fatturato il trattamento.
Siete in cura alla fine dell’anno, ad esempio a causa di una degenza ospedaliera? In questo caso il trattamento a cavallo tra i due anni rientra nella franchigia del vecchio e del nuovo anno.
Ciò significa che tutti i costi fino alla fine dell’anno rientrano ancora nella vecchia franchigia. Anche in questo caso è determinante la data del trattamento. Tutti i costi a partire dal 1º gennaio rientrano invece nella nuova franchigia. Nel peggiore dei casi, bisognerà pagare l’intera partecipazione ai costi due volte di seguito. Pertanto, in casi non urgenti, è meglio evitare di effettuare il trattamento alla fine dell’anno.
Articolo pubblicato per la prima volta in data 05.08.2022