Comprare casa: ecco come capire se è necessario ristrutturare

Quando si acquista una casa, è necessario controllare sempre lo stato attuale dell’edificio. In caso contrario, la casa dei sogni può trasformarsi in un vero e proprio incubo economico.

22.01.2020

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1.Età dell’oggetto e dei componenti
2.Infestazione da muffa
3.Finestre
4.Tetto e facciata
5.Impianti dell’edificio
6.Acqua calda e riscaldamento

Avete trovato la casa dei vostri sogni e non vede l’ora di trasferirvi? Prima dell’acquisto, tuttavia, è necessario verificare lo stato attuale dell’edificio. Ciò consente di risparmiare nervi, denaro ed energia.

Gli addetti ai lavori sono in grado di valutare autonomamente la qualità del materiale edilizio e lo stato energetico della casa. Per i non addetti ai lavori si raccomanda ad esempio di attenersi al Certificato energetico cantonale degli edifici (CECE). Il CECE categorizza l’involucro dell’edificio e l’efficienza energetica complessiva in classi da A (molto efficiente dal punto di vista energetico) a G (poco efficiente dal punto di vista energetico). Con un CECE Plus, l’esperto accreditato elabora inoltre fino a tre varianti di risanamento o fasi di risanamento. Al momento dell’acquisto di una nuova casa, chiedete se è già stato effettuato un CECE.

In caso contrario, prestate attenzione ai seguenti sei segnali. In questo modo la casa dei vostri sogni non si rivelerà essere molto energivora.

1. Età dell’oggetto e dei componenti

Dall’età dell’edificio si può capire se nel prossimo futuro potrebbe essere necessaria una ristrutturazione costosa. Soprattutto negli edifici costruiti prima del 1975 manca spesso uno strato isolante termico. Di conseguenza bisogna riscaldare di più. Pareti non isolate adeguatamente riducono anche il comfort abitativo.

È importante farsi un’idea dell’età dei componenti dell’edificio e informarsi su eventuali lavori di ristrutturazione. Ogni componente ha una durata di vita limitata. Se un tetto spiovente può durare anche 50 anni, una finestra dovrebbe essere sostituita dopo 25 anni e una caldaia dopo 20 anni.

2. Infestazione da muffa

Ispezionate l’edificio per verificare la presenza di muffa. Gli angoli grigi indicano la presenza di muffa. In tal caso occorre rimediare tempestivamente. Si consiglia di consultare uno specialista per stimare la quantità di muffa e i costi per eliminarla.

3. Finestre

Le finestre più vecchie mantengono una quantità di calore inferiore alla media. Con una sostituzione delle finestre si riduce il fabbisogno di calore di circa il 13%. Le finestre a triplo vetro sono ormai uno standard. In caso di sostituzione delle finestre, è possibile ristrutturare la facciata per migliorare l’efficienza energetica. In questo modo si riducono il rischio di formazione di muffa e il consumo di energia e si offrono nuove possibilità per la sostituzione del riscaldamento.

Avete già sostituito le finestre? È importante verificare se sono stati rilevati ponti termici e se anche i telai delle finestre e i cassonetti delle tapparelle sono isolati termicamente.

4. Tetto e facciata

Durante i lavori alla facciata, assicuratevi che non si sia formata umidità sulle pareti. L’assenza di strati isolanti o un montaggio errato portano alla perdita di calore o alla formazione di muffa. Dipende anche dalla corretta circolazione dell’aria. Per garantire un ottimo isolamento termico deve essere applicato uno strato isolante attorno a tutti gli edifici abitati e riscaldati. Conviene anche esaminare attentamente i rivestimenti di pareti e soffitti applicati successivamente, dietro i quali possono nascondersi difetti causati dall’umidità. Qui si trovano tutte le informazioni su cosa fare in caso di ristrutturazione di un edificio.

5. Impianti dell’edificio

Gli impianti dell’edificio, come gli impianti di ventilazione, di riscaldamento o di condizionamento dell’aria, devono essere coordinati tra loro. Si consiglia di controllare anche lo stato degli apparecchi elettrici e l’efficienza energetica. In caso di odori o umidità potrebbe essere necessario intervenire. Ad esempio, in una cappa aspirante può accumularsi del grasso. Informatevi con il promemoria sulle cappe aspiranti su SvizzeraEnergia.

6. Acqua calda e riscaldamento

La durata di un impianto di riscaldamento è limitata a circa 20 anni. Informarsi sull’età dell’impianto e su quale tecnologia di riscaldamento viene utilizzata. In molti edifici sono ancora installati vecchi riscaldamenti a gasolio, a gas o elettrici. Nel caso in cui sia necessario un rinnovo, si consiglia di prendere in considerazione alternative come pompe di calore o allacciamenti per il teleriscaldamento. I riscaldamenti elettrici consumano tantissima elettricità e quelli a combustibili fossili sono costosi.

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